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I sibillini
L' Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini è stato istituito con D.P.R.  il 6 agosto 1993. E' dotato di personalità giuridica ed è sottoposto a  vigilanza del Ministero dell'Ambiente e della Protezione del Territorio e  del Mare, ai sensi della Legge 6 dicembre 1991 n. 394. L'Ente Parco ha  sede legale e amministrativa nel Comune di Visso.

Da maggio 2005  gli Uffici del Parco sono stati trasferiti nella nuova sede, un palazzo  storico ex-convento, con annesso giardino botanico.
                                                                                                                                                                                                                                     
Piazza del Forno, 1
62039 - Visso (MC)
Telefono: 0737-972711 Fax: 0737-972707

Eventi
                                                                                                                 
Il  Parco occupa una superficie di oltre 71.000 ettari e i suoi confini  interessano le Marche e l'Umbria, per quanto concerne il versante Piceno, i comuni di Arquata del Tronto, Montegallo e Montemonaco. Imponente baluardo che si estende per circa 30 chilometri dividendo nettamente in due la penisola italiana, i Monti Sibillini sono costituiti da rocce prevalentemente calcaree e calcareo-marmose. Sono  complessivamente una ventina di vette che superano i 2000 metri, di cui il Monte Vettore è la più alta con i suoi 2476 metri. L'intera area è  profondamente modellata dai ghiacciai dell'era del Quaternario. La vegetazione è molto ricca e varia. Nei cosiddetti pascoli d'altitudine  che prosperano oltre i 1.800 metri, vegetano numerose specie floreali  interessanti tra cui anche la rara Stella Alpina dell'Appennino. Le  specie faunistiche presenti sono circa 225 tra cui numerose rare o in  via d'estinzione quali il lupo e il gatto selvatico. Recentemente sono  stati reintrodotti anche alcuni esemplari di orso. Caso unico al mondo è  costituito da Chirocefalo del Marchesoni, specie endemica, che vive  nelle acque del Lago di Pilato a 1940 metri di altezza (il più alto  bacino glaciale della catena degli Appennini). A questa diversità e  ricchezza biologica si aggiunge il fascino delle abbazie e dei centri  storici medioevali, disseminati a guisa di corona alle falde del gruppo  montuoso.

La leggenda
La  catena montuosa prende il nome dalla Sibilla Appenninica. L'illustre  profetessa, figura centrale della leggenda che ammanta questi luoghi fin  dal medioevo, viveva in una grotta situata nelle viscere dell'omonimo  monte. Leggenda che nei secoli scorsi spinse viaggiatori e scrittori  curiosi ad inoltrarsi su questi impervi percorsi, ritenuti posti di  demoni, negromanti e fate.

Alcuni testi sono divenuti cult come  "Il Guerrin Meschino" di Andrea Da Barberino, "Il Regno della Regina  Sibilla" di Antoine de la Sale, "Il Meschino e il Guerrino" di Tullia  D'Aragona.

L'altra leggenda è legata al Lago di Pilato e narra  del corpo del famoso procuratore romano che fu trascinato dai bufali  nelle acque dell'omonimo invaso, meta di una delle più affascinanti  escursioni sui Monti Sibillini.

Le perle della tavola
Tartufi bianchi e pregiati, tartufi neri pregiati e tartufi estivi (quest'ultimi provenienti anche dalle numerose tartufaie); oltre 120 specie commestibili di funghi; la mela rosa dei Sibillini (specie autoctona di frutti piccoli e intensamente profumati); il pecorino dei  Sibillini (fatto con il pregiato latte crudo di pecora di razza Sopravvissana).

Piano per il parco
La  tutela dei valori naturali ed ambientali affidata all'Ente parco è  perseguita attraverso il piano per il parco che deve disciplinare i seguenti contenuti:
        
a) organizzazione generale del  territorio e sua articolazione in aree o parti caratterizzate da forme differenziate di uso, godimento e tutela;

b) vincoli,  destinazioni di uso pubblico o privato e norme di attuazione relative  con riferimento alle varie aree o parti del piano;

c) sistemi di  accessibilità veicolare e pedonale con particolare riguardo ai  percorsi, accessi e strutture riservati ai disabili, ai portatori di  handicap e agli anziani;

d) sistemi di attrezzature e servizi  per la gestione e la funzione sociale del parco, musei, centri di visite, uffici informativi, aree di campeggio, attività agrituristiche;

e) indirizzi e criteri per gli interventi sulla flora, sulla fauna e sull'ambiente naturale in genere.

Il piano suddivide il territorio in base al diverso grado di protezione, prevedendo:

a) riserve integrali nelle quali l'ambiente naturale è conservato nella sua integrità;

b) riserve generali orientate, nelle quali è vietato costruire nuove opere  edilizie, ampliare le costruzioni esistenti, eseguire opere di trasformazione del territorio. Possono essere tuttavia consentite le utilizzazioni produttive tradizionali, la realizzazione delle infrastrutture strettamente necessarie, nonché‚ interventi di gestione delle risorse naturali a cura dell'Ente parco. Sono altresì ammesse opere di manutenzione delle opere esistenti, ai sensi delle lettere a) e  b) del primo comma dell'articolo 31 della legge 5 agosto 1978, n. 457;

c)  aree di protezione nelle quali, in armonia con le finalità istitutive ed in conformità ai criteri generali fissati dall'Ente parco, possono  continuare, secondo gli usi tradizionali ovvero secondo metodi di  agricoltura biologica, le attività agro-silvo-pastorali nonché‚ di pesca  e raccolta di prodotti naturali, ed è incoraggiata anche la produzione artigianale di qualità. Sono ammessi gli interventi autorizzati ai sensi delle lettere a), b) e c) del primo comma dell'articolo 31 della citata  legge n. 457 del 1978, salvo l'osservanza delle norme di piano sulle destinazioni d'uso;

d) aree di promozione economica e sociale  facenti parte del medesimo ecosistema, più estesamente modificate dai  processi di antropizzazione, nelle quali sono consentite attività compatibili con le finalità istitutive del parco e finalizzate al miglioramento della vita socioculturale delle collettività locali e al miglior godimento del parco da parte dei visitatori.
Una rassegna fotografica del parco dei Monti Sibillini
Una passeggiata in montagna che ha sfiancato anche i migliori
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